Come coltivare pomodori: il segreto per un raccolto abbondante!

Se vogliamo coltivare i pomodori con successo e ottenere dei raccolti abbondanti ci sono alcune pratiche importanti da conoscere e rispettare. Si tratta di piante versatili, e tra le più coltivate al mondo, con i cui frutti si preparano piatti di tanti tipi, specialmente in Italia, dove servono praticamente per moltissimi piatti nazionali, dalla pizza alla pasta.

Tra gli aspetti che dobbiamo tenere in considerazione quando decidiamo di coltivarli, sicuramente scelta del terreno e irrigazione sono quelli principali. Un buon terreno determinerà un raccolto abbondante da uno misero e così sarà allo stesso modo per quanto riguard l’irrigazione; delle piante correttamente irrigate forniranno più frutti di piante irrigate in maniera scorretta.

Per quanto riguarda il terreno, dobbiamo ricordare sempre che i pomodori prediligono suolo ben drenato, che riesca dunque a far filtrare bene l’acqua, ricco di sostanze nutritive e con un pH ricompreso tra 6 e 7. Per facilitare il tutto possiamo lavore noi stessi il terreno, prima di procedere all’interramento delle piantine.

Semina e trapianto

Per cominciare, la cosa migliore da fare è sempre partire proprio da piantine già formate, o, se preferite fare tutto da voi, iniziare dai semi piantati in un ambiente controllato ossia in dei vasi, che potrere regolare più facilmente e all’occorrenza spostare a seconda di quello che occorre, come ad esempio una luce maggiore o una zona più ombreggiata.

Una volta che saranno comparse le prime foglie le piantine andranno poi trapiantate in vasi più grandi, in modo da facilitarne la crescita, o se disponete di una zona fertile e perfetta per la coltivazione di piante giovani e ancora relativamente deboli, in terra. Ricordate, comunque, che il trapianto andrà fatto in una giornta fresca, possibilmente e nel tardo pomeriggio.

Quando saranno mature abbastanza potrete poi interrarle definitivamente; in questa occasione ricordate di fornire alle vostre piante di pomoro dei supporti adeguati, che ne possano sostenere la crescita man mano che ingrandiscono. Dei supporti in plastica rigida o delle gabbie apposite sono ottimali; ricordatevi di legare, in modo non troppo stretto, il fusto principale ai supporti.

Irrigazione

Il secondo punto cruciale di cui parlavamo all’inizio è l’acqua ossia l’irrigazione. Quanto annaffiare i pomodori? Domanda lecita e a cui si può rispondere facilmente. I pomodori necessitano di una regolare irrigazione ma ovviamente senza eccessi; il modo migliore per fornir loro l’acqua di cui abbisognano e quello di bagnare il terreno intorno alla base e mai direttamente le foglie.

L’eccesso di umidità sulle foglie, infatti, può aumentare i rischi di sviluppo di malattie fungine che in seguito potrebbero provocare seri danni ai vostri pomodori. Cerchiamo di irrigare non troppo frequentemente, circa due o tre volte a settimana, aumentando la frequenza nel caso di temperature più calde e soprattutto evitando le ore in cui il sole batte più forte.

Se vogliamo aumentare il tasso di umidità nel terreno possiamo pensare di creare una zona pacciamata tutto intorno alle nostre piante. In tal modo l’acqua tenderà ad evaporare più lentamente e le radici avranno acqua a disposizione per più tempo. Piccolo particolare da attenzionare riguarda la temperatura dell’acqua stessa; cerchiamo sempre di usare acqua a temperatura ambiente, e mai troppo fredda, per evitare degli shock termici.

La concimazione

Un punto altrettanto importante è la concimazione, o per meglio dire, il nutrimento a disposizione delle nostre piante di pomodoro. Se vogliamo che crescano sane, forti e produttive sarà il caso, infatti, di procurar loro tutti i nutrienti essenziali. Per far questo possiamo ricorrere a fertilizzanti sia naturali che sintetici.

Un buon fertilizzante, in ogni caso, deve avere una buona percentuale sia di azoto che di potassio che di fosforo, minerali importanti che favoriscono crescita, ramificazione e crescita di fiori e foglie. In fase di crescita vegetativa è il caso di adottare dei fertilizzanti ricchi di azoto, capace di favorire appunto lo sviluppo di nuove foglie e del fusto.

Successivamente, invece, quando la pianta inizia a fiorire, è il caso di usare dei fertilizzanti più ricchi di potassio e fosforo, poichè sono questi che vanno a impattare di più sui frutti che andremo a raccogliere successivamente. Se preferite i concimi naturali, compost e letame sono perfetti; volendo è possibile usare anche i fondi di caffè o i rimasugli di foglie di tè, ottimi come stimolanti.

Potatura e protezione

Se vogliamo godere di un buon raccolto, però, non basta fornire acqua e nutrienti, è essenziale anche potare e proteggere le nostre piante. Una buona potatura, da un canto, ci fornisce una miglior produttività e salute delle piante. Eliminando i germogli ascellari, o femminelle, infatti, consentiamo alla pianta di concentrare le energie sulla produzione di frutti.

Al contempo, eliminado le foglie più basse, quelle che possono più fcilmente toccare terra, andiamo a eliminare anche la possibilità che su queste possano svilupparsi malattie fungine che poi andranno a propagarsi lungo il resto della nostra pianta. Se notiamo eventuali malattie o attacchi da parte di parassiti è importante ricordarsi di agire velocemente.

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